Un programma internazionale per tutelare l’ambiente. ZDHC, acronimo di Zero Discharge of Hazardous Chemicals, è un progetto nato dalla volontà di alcuni brand a livello mondiale che hanno accolto la sfida di Greenpeace dopo il lancio della Detox. Questa campagna ha dato seguito a diversi studi condotti sull’inquinamento provocato dalle industrie tessili, conciarie e del settore calzaturiero. Il programma Detox sfida le aziende ad eliminare, entro la fine del 2020, alcune sostanze chimiche pericolose della loro catena di fornitura.
Quali sono le aziende ad essere interessate ad essere conformi allo ZDHC
Diversi marchi del settore tessile e calzaturiero hanno aderito al programma che non si rivolge soltanto ai brand ma anche a tutte le aziende della filiera produttiva. Tutte le figure che fanno parte della catena di approvvigionamento, infatti, per essere considerati dei “fornitori qualificati” devono adeguarsi a quanto richiesto dalla ZDHC per evitare di essere estromesse. Prima di tutto non devono essere introdotte delle sostanze che sono classificate in un’apposita lista e per le quali vengono specificati dei determinati limiti. La lista è denominata MRLS (Manifacturing Restricted Substance List) e contiene l’elenco di tutte le sostanze soggette a restrizioni nei processi produttivi. Le acque di scarico, inoltre, devono rispettare i limiti di concentrazione imposti dalla Wastewater Guideline redatta sempre dallo ZDHC per i reflui originati dai processi produttivi.
Gli obiettivi che si prefigge lo ZDHC
Gli scopi dello ZDHC sono quelli di eliminare o sostituire le sostanze chimiche pericolose, di sviluppare processi trasparenti per promuovere una chimica più sicura, di sviluppare le buone pratiche e la formazione per migliorare la gestione delle sostanze chimiche e di promuovere la trasparenza in merito alle sostanze chimiche utilizzate e scaricate.
Le aziende che intendono aderire al programma, o diventare il fornitore qualificato di un brand che vi ha aderito, dovranno seguire determinati principi. Ossia raggiungere la conformità normativa, conoscere le materie prime presenti, fare un’attenta valutazione del rischio chimico, qualificare correttamente i fornitori, attivare delle procedure operative per la gestione e ambientali, sostituire le sostanze incluse nella MRLS ed effettuare un miglioramento continuo con il monitoraggio e la misurazione degli obiettivi attraverso dei continui audit interni.