Jeans: una storia senza tempo

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Come ogni estate, dalle valige degli italiani e non solo fanno capolino gli amatissimi capi in denim, un passe-partout adatto al giorno e alla sera.

Il jeans è un vero pezzo di storia tricolore e internazionale, piegato tra maglie e maglioni, capolavoro dell’industria tessile piemontese, che i diktat della moda non mandano mai in soffitta. Già, proprio così: la tradizione del jeans sopravvive dal XV secolo, quando non era che un capo per marinai. Ma andiamo con ordine.

jeans kemcolor2Il termine “blue jeans” deriva da “bleu de Gênes” (blu di Genova) e indica un tessuto molto resistente, con cui venivano confezionati i sacchi per le vele delle navi mercantili.  Il “nonno” dei jeans veniva fabbricato grazie a una fibra compatta e versatile, il fustagno, proveniente soprattutto Provincia di Torino. Dal borgo medievale, l’Università del Fustagno produceva e vendeva il tessuto in tutta Italia e nel mondo allora conosciuto, passando attraverso il porto di Genova, dove veniva indossato dai marinai. A fare concorrenza alle sofferenze nostrane c’era la città francese di Nimes, che anni dopo avrebbe regalato il nome al denim o de-Nimes.

Ma il vero jeans denim, quello moderno, sarebbe nato dopo centinaia di anni dopo.

Era il 1872 quando un certo Jacob Devis, sarto del Nevada, scrive una strana lettera a Levi Strauss, un imprenditore tedesco americanizzato. Davis spiegava di avere inventato un nuovo tipo di pantaloni. Dei denim, belli e versatili, con un dettaglio innovativo: rivetti metallici nelle impunture più delicate e suscettibili all’usura, come gli angoli delle tasche. Da buon imprenditore visionario, Levi Strauss intuisce le potenzialità di questo capo e non tarda molto a rispondere, contribuendo al finanziamento del progetto.

L’industria dell’abbigliamento, infatti, stava dimostrandosi molto redditizia; e quella texture in particolare sembrava davvero valida. Nell’arco di un anno, il 20 maggio 1783, i due si mettono in società e brevettano i primi Levis. La location era quella di un’assolata San Francisco, in California.
Grazie alla loro texture comoda e resistente, i jeans diventano subito famosi tra i cercatori d’oro del west ma soprattutto tra i minatori, stufi di vedere i loro vestiti logori e strappati. Dopo alcuni miglioramenti tecnici, come ad esempio la scelta di un tessuto più morbido, nel 1886 arriva il vero marchio di fabbrica che tutti conosciamo: l’etichetta in pelle con due cavalli. Due cavalli del vecchio western che, pur tirando il tessuto, non riescono a scalfirlo.