La prima cosa che si fa, non appena si arriva al mare è affondare i piedi nella sabbia soffice. La spiaggia cattura l’occhio, specie se si tratta di una distesa infinita di colori diversi. Proprio così, il color sabbia può andare dal classico grigio, al giallo e al bianco, fino al rosa e al rosso. Ma da cosa dipende la differente tonalità?
Il “classico” color sabbia
Il color sabbia più comune è sicuramente il grigio-topo. Nonostante sia tra le sabbie più diffuse, è anche quella meno apprezzata. Il grigio, infatti, è da sempre considerato un colore triste e cupo. Per questa ragione, sembra che più la sabbia sia chiara e più venga apprezzata dai turisti.
Il classico grigio-topo si deve dal fatto che la sabbia sia composta da piccolissimi granelli di roccia. Questi granelli si ricavano dall’erosione delle rocce, che normalmente sono grigie.
Perché la sabbia può essere di colori diversi?
Come detto in precedenza, l’occhio e il piacere sembrano preferire la sabbia più fine e chiara. Le diverse tonalità del color sabbia creano dei paesaggi straordinari. Nel nostro pianeta esistono diverse spiagge colorate, tinte di rosa, rosso e oro. Ma da cosa dipende la differenza dei colori? Le diverse tonalità derivano dall’origine della sabbia o dalla presenza di alcune alghe e rocce vicine al mare, che ne erode la superficie.
In Italia, per esempio, esiste la spiaggia rosa dell’Isola di Budelli all’estremo nord della Sardegna. Il colore rosa della sabbia dipende dalla presenza di numerosi gusci calcarei di un’alga rosa chiamata foraminifera. Se ci si sposta in Grecia, invece, si può visitare una spiaggia rossa, che deve il suo colore a una scogliera di lava rossa.
O ancora, in Spagna, si trovano delle spiagge di colore nero. Questo perché i granelli di sabbia derivano dall’erosione di rocce vulcaniche. Infine, nel Mar Mediterraneo ci sono alcune spiagge di tonalità dorata, colore dovuto alla presenza di sedimenti calcarei molto chiari.