La cultura egizia ha aggiunto molti colori alla classica tavolozza. Sono state introdotte diverse tipologie di blu, come il blu egiziano, alcune varietà di rosso, il giallo ocra, l’indaco ed il verde malachite. Il bianco degli Egizi veniva generalmente prodotto attraverso l’utilizzo di polvere a base di carbonato di calcio, facile da reperire dalle masse rocciose. Per produrre il colore nero era utilizzato il nero fumo ed il carbone di legna, entrambe forme di grafite.
L’ocra rosso, ottenuto attraverso la calcinazione dell’ocra giallo, è stato quindi il pigmento più usato dal popolo egizio. Questo perché possedeva ottime qualità di pigmentazione e di resistenza alla luce. Il verde malachite proveniva dalle miniere del Sinai o dal deserto orientale. Di stessa provenienza era l’azzurrite, che però, non si prestava ad essere un buon pigmento. L’indaco, infine, era ricavato dalle piante appartenenti al genere Indigofera, attraverso un processo di estrazione e purificazione. Tutti questi colori, ricavati da rocce e piante, erano utilizzati quotidianamente dagli egizi per i più disparati motivi ed avevano precisi significati.
I colori usati dagli Antichi Egizi per produrre trucchi e rossetti
Alcuni colori, come il verde malachite, erano usati dalle donne del popolo per truccarsi fino alla metà dell’Antico Regno. Truccarsi era un’abitudine molto radicata in quel periodo.Questa varietà di colore si ritrovava particolarmente nei rossetti, ricavati dall’unione del malachite con oli grassi.
I colori ed il loro significato
Per gli Antichi Egizi ogni colore aveva un preciso significato. Il verde ed il blu, che rappresentavano la giovinezza e la rigenerazione e richiamavano la vegetazione e l’acqua. Il rosso era invece associato al deserto, e quindi al caos, e quindi, a tutte le cose ritenute pericolose. Al rosso si contrapponeva il nero, che indicava, l’eterno rinascere della natura. Il giallo, rappresentava il colore dell’oro, e quindi era associato agli dei.